Trovati 17 documenti.
Trovati 17 documenti.
Milano : Mondadori, 1965
Gli Oscar ; 31
Milano : Mondadori, 1984
Oscar Narrativa ; 122
Milano : Mondadori, 1967
Gli Oscar ; 122
Abstract: Pirandello si misura con l'Italia post risorgimentale, autobiograficamente vissuta tra Roma e la Sicilia, nel biennio 1893-1894: una Roma parlamentare infangata dallo scandalo della Banca Romana, e una Sicilia "trattata come terra di conquista" e disillusa dal fallimento dei Fasci. In una stessa famiglia, i Laurentano, due generazioni a confronto misurano i reciproci fallimenti; i vecchi responsabili di un mancato rinnovamento civile promosso dagli ideali risorgimentali, i giovani costretti nelle pastoie di una squallida eredità.
Milano : Mondadori, 1967
Gli Oscar ; 122
Milano : Mondadori, 1979
Oscar Narrativa ; 960
Abstract: Una donna, Marta; un paesino siciliano; una questione d'onore. Ma qualcosa non torna più nel comporsi di questi materiali-base da cavalleria rusticana, se l'adulterio in questione in realtà non è stato commesso e l'odissea cui andrà incontro Marta, scacciata ignominiosamente di casa, troverà un ironico e poi amaro finale a sorpresa.
[Milano] : Mondadori, rist. 1976
Oscar Mondadori ; 99
1a ristampa 1980
Milano : Mondadori, 1979
Gli Oscar ; L119
Milano : Mondadori, 1967
Gli Oscar ; 99
Abstract: Vitangelo Moscarda, chiamato dalla moglie Gengè, partendo dalla scoperta di avere il naso lievemente storto, si avventura in una serie di ricerche speculative che lo porteranno alla rovina. Ma si tratta davvero della rovina? La banalissima constatazione, riguardante laltrettanto banale difetto fisico, gli provoca la consapevolezza di essere visto e giudicato dagli altri in modi molteplici e differenti, di essere visto in centomila prospettive diverse e inconciliabili. Progressivamente, egli è assillato dal bisogno di scoprire unimmagine obiettiva di sé. Nel tentativo di uscire da questa situazione inizia a commettere azioni impreviste, capovolgendo le convinzioni che gli altri si sono fatti sul suo conto, scopre contraddittoriamente di saper essere crudele o generoso, disinteressato o egoista, fino a comunicare la propria pazzia a unamica della moglie che durante un singolare amplesso lo ferisce con un colpo di pistola. Gengè è nei guai fino al collo, ma anche questa è una finzione della società alla quale si oppone. In effetti egli continua le sue ricerche in un ospizio, dove finirà a vivere il resto dei suoi giorni e nel quale scoprirà, amaramente appagato, che luomo è immerso in un continuo flusso durante il quale muore e rivive ogni istante; lunica immagine possibile di sé consiste nelle cose, nella natura, nellaria che riflettono e rendono eterna la parte veramente viva di ogni creatura. Una volta giunto a essere ritenuto pazzo, Vitangelo si dichiara soddisfatto di questa conclusione che non conclude, accetta di rinascere «nuovo e senza ricordi: vivo e intero in ogni cosa fuori», totalmente escluso dalla vita sociale e dalla visione comune degli uomini. Lalienazione di Moscarda consiste nella totale scomposizione dellio, nellimpossibilità di calarsi in un qualunque tipo di ruolo, perché la realtà muta incessantemente e nulla può interromperne il flusso. Si può tranquillamente affermare che in questo romanzo la filosofia pirandelliana trovi totale compimento e si dispieghi al massimo delle sue potenzialità. Il protagonista dellultimo romanzo del narratore siciliano assorbe in sé e supera tutti i personaggi presenti nei romanzi e nelle novelle dello scrittore. Non a caso il testo recupera materiali che erano andati via via accumulandosi nel corso degli anni sulla scrivania dello scrittore. Lopera è considerata un riepilogo di tutta lattività, narrativa e teatrale di Pirandello, qualcosa di compiuto nella forma e incompiuto nella sostanza. Il romanzo «più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita» (così afferma lautore in una lettera autobiografica) mette in scena il personaggio più smontato e più carico di autoconsapevolezza del mondo pirandelliano, fortemente desideroso di tornare alla freschezza dellimpressione immediata. Anche landamento stilistico appare involuto e franto, organizzato in un monologo ricco di interrogazioni ed esclamazioni, proprio per affermare limpossibilità di una conoscenza organica e coerente della persona e del mondo stesso.
ed. 17
Milano : Mondadori, 1985
Gli Oscar ; 31
Abstract: Il protagonista, Mattia Pascal, si trova costretto a ricostruirsi unidentità perché, in seguito alla sua presunta morte, deve crearsi un personaggio tutto nuovo inventandogli un passato e perciò si trova a vivere in una situazione alquanto strana. Un uomo e due vite. La prima parte del romanzo e' molto narrativa; infatti racconta della sua gioventù trascorsa nell'ozio e nell'agiatezza più sfrenata senza curarsi minimamente della sua situazione finanziaria, poiché sua madre aveva preso la decisione di far amministrare tutto il patrimonio lasciatole dal marito, morto in seguito ad un naufragio, ad un certo Malagna, che si era offerto volontariamente di aiutare la vedova Pascal nella gestione del patrimonio, ma che in realtà aveva come unico fine quello di frodare la famiglia e di speculare sull'eredità. Mattia Pascal narra delle sue prime avventure amorose, dapprima con Oliva, da cui avrà un figlio, ma che non sposerà mai, perché già fidanzata con il Malagna, ed in seguito con Romilda Pescatore, la ragazza che inizialmente Mattia voleva far fidanzare col suo amico Pomino, ma che poi sposerà in seguito ad un fidanzamento e da cui avrà due figli che moriranno pochi mesi dopo. Questo matrimonio non fu altro che la rovina sia economica sia psicologica di Mattia, perché causo' una serie di disagi, grazie soprattutto alla suocera, la ved. Pescatore, (che era contraria al matrimonio tra i due) che lo condurranno al punto di fuggire da casa. Dovette abbandonare il posto di bibliotecario fattogli assegnare dal padre di Pomino, che gli aveva dato modo di guadagnarsi da vivere. Infatti Pascal era un classico incompetente neanche tanto istruito e perciò era molto difficoltoso per lui trovare un lavoro, soprattutto per i problemi finanziari in cui si trovava. Dopo la sua scomparsa, si reco' a Montecarlo dove la fortuna lassisti' e gli fece vincere al casino' oltre ottantamila lire, ma nel frattempo vicino al canale all'interno del suo podere della Stia venne trovato il cadavere di un uomo che gli somigliava perfettamente e che tutti identificarono come Mattia Pascal. Mentre tornava a casa, sul treno, mentre leggeva un giornale, trova il necrologio con scritto il suo nome e questo fatto sconvolge radicalmente la sua esistenza. Infatti dapprima decide di rientrare a Miragno, la sua città, per smentire la notizia, ma poi si rende conto che non e' il caso di tornare a casa per farsi defraudare dai suoi creditori e tornare alla monotona vita di sempre, perciò prende la decisione di cambiare vita. E' proprio questevento la scintilla che fa nascere, o forse emergere, il suo desiderio di libertà suprema che lo farà vivere per oltre due anni viaggiando senza meta, costretto ad inventarsi una nuova identità e una nuova vita per paura di ridar vita ad una persona ormai creduta morta. Infatti nel costruire il personaggio di Adriano Meis deve tener conto di tanti particolari in modo da non destare alcun sospetto riguardo la sua vera identità. Dopo aver viaggiato per molte città decide di stabilirsi a Roma dove trova alloggio in casa del Sig. Anselmo Paleari, un anziano borghese squattrinato ormai solo accecato dalla fissazione dell'occulto e dal mondo della magia. In casa vive anche unex pianista, la signorina Caporale, zitella ossessionata dalla sua bruttezza e dalla mancanza di un uomo. Il Paleari tiene in casa con se la figlia Adriana che accudisce alla casa e si prende cura sia della caporale che di Adriano Meis, soprattutto nel periodo della convalescenza. Infatti Mattia Pascal era strabico per via della cateratta e fu questo un particolare che gli fece pensare di cancellare definitivamente la sua vecchia personalità facendosi operare e cambiando cosi' il suo aspetto che non gli era mai piaciuto. Col passare dei mesi il protagonista sinnamora di Adriana e giunge fino quasi al punto di decidere di sposarla, ma una serie di problemi alla fine gli fanno cambiare idea in modo del tutto inaspettato. Infatti Adriano non avrebbe mai potuto sposarla perché in realtà era un altro, Mattia Pascal, che era a sua volta sposato con Romilda Pescatore. Tuttavia, in seguito ad un furto operato dal fratello del Paleari, Adriano Meis decide di tornare a Miragno per riprendersi la sua vera identità che aveva perso non a causa della sua presunta morte, ma solamente per sua volontà. Il cambio di identità gli ha creato molti problemi: nel caso in cui avesse avuto bisogno di enti pubblici, lui risultava essere morto. Si è reso conto che solo Romilda e la madre si sono liberate di lui e non il contrario, perché si sente in prigione e non può entrare in relazioni strette di amicizia con nessuno per non svelare la sua vera identità. Lascia quindi un biglietto daddio su un ponte firmato Adriano Meis, in modo da far credere di essersi suicidato; il giorno seguente i giornali annunciarono la morte di Adriano Meis. Prima di giungere al suo paese passa a trovare il fratello Berto, che alla vista rimane esterrefatto. E' proprio qui che viene a conoscenza del matrimonio di Romilda con Pomino e perciò decide di rovinare tutto riprendendosi sua moglie. Tornato a Miragno e giunto in casa di Pomino trova addirittura una bambina, figlia dei due coniugi ed e' questa la ragione per cui Mattia infine decide di non riprendersi Romilda. Lo sgomento che suscita la ricomparsa di Mattia e' notevole tanto da mettere in agitazione Pomino, Romilda e la vedova Pescatore, che non lo sopportava. Nonostante la lunga litigata con questi, Mattia decide alla fine di riprendersi la sua vera identità, ma di non rovinare il matrimonio dei due e perciò si reca a farsi riconoscere dai concittadini, in particolar modo da don Eligio, e va a vivere insieme alla zia Scolastica. La frase conclusiva del libro: "Io sono il fu Mattia Pascal" significa che è ritornato ad essere ciò che era
Milano : Mondadori, 1967
Oscar Narrativa ; 96
Abstract: A un lungo monologo, fuori di ogni convenzione esterna, è affidato il dramma di Vitangelo Moscarda, un uomo come tanti, che vive contento della propria condizione fino al giorno in cui la moglie, con ignara leggerezza, gli fa notare un'imperfezione del suo naso: Moscarda comprende di non essere quale egli stesso si è veduto sino allora, ma di impersonare una realtà sfuggente e molteplice, riflessa dagli occhi altrui. Si sente annullato nella sua esteriorità, e questo è il principio della follia... Abbandonato dalla moglie, costretto a vivere in un ospizio, si profila per lui una vera e propria morte civile, tanto più pietosa se si considera l'assurda banalità che ha provocato la crisi
7a ristampa 1981
Milano : A. Mondadori, ©1967
Oscar ; 155
11a ristampa 1991
Milano : Mondadori, 1979
Gli Oscar ; L119
Milano : Mondadori, 1973
Gli Oscar ; L119
12a ristampa 1982
[Milano] : Mondadori, rist. 1982
Oscar Mondadori ; 99
10. rist.
Milano : Mondadori, 1978
Gli Oscar ; 31
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; L50
2. rist.
Milano : Mondadori, 1973
Gli Oscar ; 122