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Trovati 7935 documenti.

Pedagogia della palla ovale. Un viaggio nell'Italia del rugby
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De Cilia, Nicola

Pedagogia della palla ovale. Un viaggio nell'Italia del rugby

Edizioni dell'Asino, 15/10/2015

Abstract: Pochi sport come il rugby sembrano avere a cuore la formazione umana: uno sport che mette insieme il gioco di squadra, il contatto fisico, la velocità, l'agilità e la forza. Di libri sul rugby non ne mancano, ma sugli aspetti educativi di questo gioco non c'è bibliografia. Eppure è questo uno dei suoi elementi che meglio lo caratterizzano. L'autore s'è mosso dal Veneto al Lazio, dalla Campania alla Lombardia e alla Sicilia, incontrando allenatori, preparatori atletici, giocatori, dirigenti nazionali, responsabili delle Accademie, psicologi, psicoterapeuti e giornalisti. Pedagogia della palla ovale è anche un'inchiesta sullo "stato dell'arte", dal professionismo alle realtà dei campetti periferici di Napoli, di Treviso o di Catania, dove sono coinvolti con progetti mirati bambini e ragazzi di diversa provenienza sociale, seguiti da adulti decisamente consapevoli della valenza fortemente educativa del rugby. In appendice anche "I 400 folpi" di Marco PaoliniNicola De Cilia è critico letterario e professore di liceo, collaboratore storico di "Lo straniero" e "Gli asini". Vive e lavora in Veneto.

Apocalitticamente scorretto
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Pirrello, Fausto

Apocalitticamente scorretto

Villaggio Maori, 18/04/2015

Abstract: L'edizione Apocalitticamente scorretto (dall'omonimo concorso letterario per racconti brevi) è frutto dell'incontro tra il gruppo letterario "Il Mago Sara", Villaggio Maori Edizioni e Accademia delle Editorie. Tutto ciò che è apocalittico e scorretto potrebbe andare bene: il tema è tutto qui. Unici limiti, quelli imposti dalla legge, dal buon gusto e soprattutto dall'intelligenza. Sono quattordici racconti sensazionali, storie che spaziano dalla fantascienza all'avventura all'umoristico e che interpretano in modo assolutamente personale il tema dell'Apocalisse.

Piombo quotidiano
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Rosati, Cristina

Piombo quotidiano

Villaggio Maori, 21/01/2015

Abstract: Silvia fa parte di quella generazione in cerca di una ragione per resistere, quando nessuno ha più voglia di farlo. Dopo aver mollato l'Italia e un lavoro che la mortificava, si ritrova spaesata tra i boulevard di Parigi, inseguendo la speranza di una nuova vita. Trova un impiego al bar La commedia, gestito da una coppia di italiani: Marco e Cinzia. Lui sempre sorridente e tenace, lei caotica ma gentile. Silvia scopre in loro un motivo per andare avanti, in una città che non è la sua, ma anche un motivo per lottare e, in fondo, illudersi. Perché Marco e Cinzia non sono chi vogliono apparire e il bar non è quello che sembra, così come tutti gli avventori del locale nascondono un'altra identità, forse anarchica, forse cospiratoria. Di questo si convince Silvia, nella cieca speranza che gli anni di piombo non siano mai finiti, che sia possibile ancora oggi ribellarsi e distruggere il sistema.

Kazakhstan. Centro dell'Eurasia
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Indeo, Fabio

Kazakhstan. Centro dell'Eurasia

Sandro Teti Editore, 24/02/2015

Abstract: Il Kazakhstan è il nono paese al mondo per dimensione territoriale. A cavallo tra Europa e Asia, si impone sulla scena internazionale per le sue immense riserve energetiche e per l'economia in crescita costante. Il libro di Indeo, riccamente illustrato, indaga ogni aspetto della storia delPaese soffermandosi in modo particolarmente approfondito sulla storia, la politica e il fascino dellesue peculiarità culturali. Il processo di transizione, inaugurato ventidue anni fa con l'indipendenza nazionale, ha consentito al Kazakhstan di crearesolide fondamenta istituzionali ed economiche.

Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile
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Accolla, Dario

Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile

Villaggio Maori, 13/05/2015

Abstract: Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile: tre concetti apparentemente distanti, sono oggi più vicini che mai. Il saggio di Accolla, grazie ad un'indagine puntuale, ricerca le cause e gli effetti di un fenomeno, il bullismo omofobo, ormai radicato negli adolescenti (e non solo); l'uso malato delle parole attiva un processo di "costruzione linguistica del diverso" e contribuisce a creare una realtà discriminatoria che danneggia l'intera società.

La coscienza dei luoghi
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Becattini, Giacomo

La coscienza dei luoghi

Donzelli Editore, 09/12/2015

Abstract: È il luogo a educare la comunità che lo abita; è il patrimonio di saperi, culture, esperienze, tradizioni a fornire alle persone che vivono in un certo luogo la direzione da percorrere per la crescita, per il proprio arricchimento continuo nel tempo. Giacomo Becattini, uno degli economisti più autorevoli, propone in queste pagine un rovesciamento del rapporto fra produzione e luoghi e ci offre il frutto della sua riflessione più recente, tornando al luogo inteso come matrice e tessuto connettivo dei mondi di vita e della produzione. In questo ribaltamento di prospettiva, l'esperienza dei distretti industriali – sistemi economici locali fondati sulla valorizzazione del patrimonio territoriale – è il primo antidoto alla crisi da gigantismo industriale e finanziario della globalizzazione. L'obiettivo è superare il concetto di settore produttivo attraverso il concetto di coralità produttiva dei luoghi, che affonda le radici non tanto nella storia economica dei luoghi, quanto nella storia della loro cultura produttiva; coralità cui si accompagna la visione utopica di un mondo di scambi solidali fra molteplici comunità di luogo. Quasi a testare la validità del suo approccio da economista, Becattini propone in coda al volume un dialogo con l'urbanista Alberto Magnaghi sul tema "coscienza di classe e coscienza di luogo", in cui la centralità del territorio è trattata, a partire dai due diversi sguardi disciplinari, come matrice patrimoniale di un globale costituito da una moltitudine di mondi locali cooperanti. L'unica strada percorribile, riflette Becattini, "è la costruzione di una, cento, mille, un milione di coscienze di luogo. Qui l'individuo non è perduto nell'ambiente di lavoro, né è succube dell'atmosfera aziendale, ma è parte attiva di una comunità di persone insediate in un dato luogo. Qui, nella dialettica della vita quotidiana, si formano la sua personalità e le regole che governano la coesistenza". È necessario, in questa prospettiva, che l'economia recuperi le sue radici. "Nel corso del tempo – scrive Becattini – si è sviluppata l'idea che il discorso economico ha una natura intima diversa da quella che lo vuole strumento della felicità umana". L'economia deve tornare a essere "quello che era in origine, vale a dire lo studio dell'organizzazione sociale più favorevole alla felicità dei popoli".

Monumenti per difetto
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Zevi, Adachiara

Monumenti per difetto

Donzelli Editore, 26/06/2015

Abstract: Il 24 marzo 1944, 335 innocenti furono trucidati dai nazi-fascisti alle Fosse Ardeatine, in una delle pagine più buie della seconda guerra mondiale. Nel luglio di quell'anno fu bandito il primo concorso dell'Italia liberata per la costruzione di un mausoleo nel luogo dell'eccidio. Questo libro parte da lì: in occasione del settantesimo anniversario della strage, Adachiara Zevi riflette sui rapporti tra architettura e memoria, prendendo in esame alcuni casi esemplari di monumenti, musei e memoriali che si distinguono per qualità e originalità urbanistica, architettonica e artistica. Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine è il primo monumento a non essere concepito come oggetto da contemplare ma come percorso "da agire", per far rivivere il tragitto seguito dalle vittime; le forme – naturali, architettoniche e artistiche – non sono intese come stazioni di arrivo, ma come tappe intermedie di un circuito continuo. Da Roma ci spostiamo a Berlino, per raccontare il memoriale progettato da Peter Eisenman: una gigantesca griglia deformata e sbilenca che registra il passaggio dal monumento come percorso al monumento come brano di città. Se il "contro-monumento", nella versione di Jochen Gerz, prevede già nella concezione la sua sparizione, spetta alle "pietre d'inciampo" ideate da Gunter Demnig l'intuizione del "memoriale diffuso" dedicato a tutti i deportati: discreto, centrifugo, anti-gerarchico e in progress, è un enorme mosaico della memoria europea le cui tessere sono le decine di migliaia di sampietrini collocati davanti alle abitazioni dei deportati, che restituiscono loro dignità di persone e un luogo dove ricordarli. Senza la pretesa di essere esaustivo o imparziale, questo studio si basa sulla convinzione che, in tema di memoria, la testimonianza artistica, o il contenitore architettonico, non sono mai indifferenti, né tantomeno neutrali

Come mai il leopardo ha le macchie e altre sei "Storie proprio così". Ediz. illustrata
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Kipling, Rudyard

Come mai il leopardo ha le macchie e altre sei "Storie proprio così". Ediz. illustrata

Donzelli Editore, 30/06/2015

Abstract: Perché la balena, che è tanto grande, mangia solo pesci piccoli? E perché il cammello ha la gobba? Perché il rinoceronte ha una pelle così grinzosa? E come mai l'elefante è l'unico animale con un naso tanto lungo? È da domande spontanee come queste, sfuggite a ogni bambino curioso, che nascono le Storie proprio così di Rudyard Kipling. Non per niente sono le sue storie più amate e popolari, dopo Il libro della giungla. A mo' di fiaba, e con uno scilinguagnolo preso a prestito dai bambini, sgrammaticature e vizi compresi, Kipling prova a dare una risposta a quelle semplici domande, inventando spassosi miti delle origini pieni di meraviglia.

Stretta la foglia, larga la via. Tutte le fiabe. Ediz. integrale
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Capuana, Luigi

Stretta la foglia, larga la via. Tutte le fiabe. Ediz. integrale

Donzelli Editore, 05/05/2015

Abstract: "La Reginotta si mise a cavalcioni del pesciolino e gli si afferrò alle branchie; e il pesciolino, nuota, nuota, la portò in fondo al pozzo. Ma ecco un pesce grossissimo, con tanto di bocca spalancata, che voleva ingoiarli: "Pagate il pedaggio, o di qui non si passa". La Reginotta si strappò un'orecchia e gliela buttò. Le fiabe di Luigi Capuana nascono dall'incontro tra il mondo fantastico e l'arte della scrittura. Le leggende, i racconti orali, le filastrocche che appartengono alla tradizione popolare rivivono grazie alla penna sapiente di uno dei maestri della letteratura italiana. In queste pagine va in scena un microcosmo originalissimo e insieme familiare, popolato di Reginotte ardimentose e Reucci avventurosi, di Re stralunati, Maghi vendicativi e Fate dispettose, e poi Mammedraghe, Lupi Mannari, Draghi, Orchi; ma anche ciabattini, falegnami, contadini, sarti e barbieri, e poi mugnai, pescatori, fornaie. La scrittura di Capuana, forgiata all'officina verista, tiene le redini di un materiale straordinario e apparentemente indomabile con grande abilità, facendo muovere e danzare i suoi personaggi al ritmo di una vivace partitura musicale; soccorso in questo da una vena ironica che scorre lungo tutte le fiabe. Capuana modella le sue storie rivolgendosi a un interlocutore privilegiato: il bambino. È in funzione dei piccoli lettori che plasma quel linguaggio "così semplice, così efficace, così drammatico", come confessa egli stesso. Ed è a loro che chiede collaborazione: non semplice spettatore, il bambino, ma persona chiamata a interagire, a partecipare delle debolezze di personaggi che non sono mai tutti d'un pezzo, ma svelano la loro fragilità e insieme la loro freschezza: i Re e le Regine con Capuana hanno cominciato a spogliarsi delle vesti sfarzose e ingombranti per intraprendere con slancio la strada che li farà balzare dentro le storie di Rodari; e i bambini con loro, invitati a pieno titolo a muoversi nell'immaginario fiabesco. Non è un caso che questa raccolta completa delle fiabe di Capuana sia accompagnata dalle splendide illustrazioni di Lucia Scuderi: lo stesso scrittore desiderava che i suoi testi avessero sempre un apparato di immagini curato dai migliori artisti dell'epoca, sapendo bene quanto importante fosse lo strumento visivo per dare ai bambini la possibilità di ricreare un mondo di fantasia, e in quel mondo mettere piede sul serio, per viverne le avventure e respirarne la magia.

La storia del mantello magico. Ai confini del mondo di Oz. Ediz. illustrata
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Baum, L. Frank

La storia del mantello magico. Ai confini del mondo di Oz. Ediz. illustrata

Donzelli Editore, 05/05/2015

Abstract: "Le fate guardavano il mantello tutte soddisfatte: ciascuna aveva preso parte alla tessitura e ora poteva ammirarne le lucide pieghe con comprensibile orgoglio. "È bellissimo!", esclamò la piccola Espa. "Ma a chi lo doneremo?"".In una notte di luna piena, nella radura di una foresta incantata, la regina delle fate Lulea danza con le sue ancelle: "Stasera non ho voglia di ballare, vorrei trovare un passatempo più divertente. Perché non proviamo a creare qualcosa con i nostri poteri magici? Un mantello per esempio…". Inizia così la storia che L. Frank Baum considerava la sua migliore creazione, "quella che più di tutte segue le orme delle più belle fiabe di una volta". Per non parlare delle orme di Oz. Se lì c'era Dorothy con il suo cagnolino Toto a vagare per il meraviglioso Mondo di Oz, anche in queste pagine il protagonista è un bambino, anzi due: Lallo e sua sorella Fiocco che, grazie al mantello magico, e a una serie di circostanze rocambolesche, si ritrovano l'uno re e l'altra principessa di Nolandia con tanto di corte, consiglieri e sudditi. E anche Nolandia, come il vicino regno di Ix, è popolata di personaggi strani e divertenti: Ruffello, il cane parlante; la zia Rivetta con le sue magiche ali; i temibili Rudi-Rolli, mostri a forma di palla che invadono rotolando il regno di Nolandia; la pluricentenaria Zixi, la regina strega che, non appena viene a sapere dell'esistenza del mantello, cerca in tutti i modi di impadronirsene. Il mantello ha infatti il raro potere di realizzare i desideri di chi lo possiede, ma a due condizioni: la prima è che chi lo indossa non lo abbia rubato; la seconda è che il desiderio da realizzare sia solo uno, il primo… Una storia sul valore dei sogni e dei desideri, perché, come capiranno i protagonisti, spesso "è una fortuna non poter avere tutto ciò che siamo così sciocchi da desiderare". Per la prima volta tradotta in Italia, questa fiaba insieme classica e fortemente moderna riceve la smagliante veste delle illustrazioni di Aurélia Fronty, che con i suoi colori fantasmagorici e i contorni filiformi dei suoi personaggi ci porta per mano alla scoperta di un regno magico e avventuroso ai confini del Mondo di Oz.

Le nuove storie del piccolo Nicolas
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Goscinny, René - Sempé, Jean-Jacques

Le nuove storie del piccolo Nicolas

Donzelli Editore, 04/02/2015

Abstract: "Se il Piccolo Nicolas fosse comparso sul palcoscenico a teatro, gli spettatori avrebbero applaudito così tanto, che il simpatico monello avrebbe dovuto regalare un bis. E dunque, ecco a voi il bis!". Scrive così Anne Goscinny, figlia del grande René, nella presentazione al secondo volume delle storie inedite di Nicolas. È stato infatti grazie al successo del primo volume di inediti che la popolarità del Piccolo Nicolas è esplosa a livello planetario: trentadue traduzioni in ogni angolo del pianeta, un film di successo di cui si annuncia un primo sequel in primavera, una serie animata in tv, e un profluvio di giocose attività sul web. A bissare quell'exploit ci pensano oggi queste quarantacinque storie nuove di zecca, concepite in origine dagli autori per le testate francesi "Sud-Ouest Dimanche" e "Pilote", negli anni tra il 1959 e il 1965. Uscendo dalla polvere degli archivi dopo oltre cinquant'anni, una decina di esse si è ritrovata però malconcia, sicché il grande maestro Sempé ha ripreso in mano la matita e le ha illustrate appositamente per questa raccolta: "Nicolas è ormai una star, e ha preteso un trattamento da star", commenta ancora simpaticamente Anne Goscinny.

L'origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil?
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Esposito, Roberto

L'origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil?

Donzelli Editore, 04/02/2015

Abstract: Da dove nasce la politica? Cosa la lega alla terribile guerra – quella intorno a Troia – che la precede e in qualche modo la determina? Qual è il suo rapporto con la libertà e con il male, con la giustizia e con il potere? Sono le domande essenziali che attraversano questo libro di Roberto Esposito, che ora viene riproposto con una nuova introduzione. Qui la ricerca sull'origine della politica fa tutt'uno con quella sul suo destino. Ma l'elemento di particolare interesse è che tali domande sono poste alle due maggiori pensatrici del XX secolo, Hannah Arendt e Simone Weil, da uno dei loro più sensibili interpreti. Da questo punto di vista il libro costituisce il primo "corpo a corpo" tra due pensieri che della politica hanno fatto il loro oggetto privilegiato. E tuttavia, nonostante la loro singolare prossimità spirituale e anche biografica – entrambe donne, entrambe ebree, entrambe segnate dall'esperienza della persecuzione e dell'esilio –, Hannah Arendt e Simone Weil danno risposte profondamente diverse ai grandi interrogativi che ancora ci inquietano. La Grecia, Roma, la tradizione cristiana, la modernità, il totalitarismo novecentesco sono i "luoghi del tempo" in cui si snoda questo appassionante confronto a distanza.

Rebecca town a Praga. Legami di sangue
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Siciliani, Manuela

Rebecca town a Praga. Legami di sangue

VandA edizioni, 24/03/2015

Abstract: Rebecca Town, detta Becky, è una splendida newyorkese, modaiola, acuta, passionale, dal passato tormentato e scrittrice di guide turistiche. Ogni romanzo è ambientato in una città diversa, descritta come si confà a una guida: le tappe da non perdere, i locali più trendy ma anche quelli più defilati e che però meritano "una menzione", i luoghi dello shopping, le strade, i cibi… Ogni luogo diventa così l'incantevole cornice ai misteri che Becky, detective per caso, si trova a risolvere. Una città, un delitto. E poi c'è la personale vicenda della nostra esuberante guida.Dopo la sconvolgente scoperta sulla nuova attività di Ben, Becky viaggia alla volta di Praga. Anche qui, nel meraviglioso sfondo gotico della città boema, tra birra e balletti, la nostra protagonista si troverà invischiata in un terribile omicidio. Proprio mentre si sta godendo un'opera al prestigioso Teatro Nazionale, sulla scena finale si sente uno sparo. La vittima è la moglie di un importante filantropo praghese. Il caso si rivela fin da subito contorto. L'ispettore che si occupa dell'indagine vede in Becky un intralcio, ma lei non è una che si fa mettere i bastoni tra le ruote e troverà un amico in Pavel, un arzillo pensionato che l'aiuterà a districarsi tra le viscere della Città Vecchia. Basterà a distrarre Becky dalla sua tormentata storia d'amore? E il colpevole questa volta pagherà per le sue colpe?

La versione di Barbie
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Faiella, Alessandra

La versione di Barbie

VandA edizioni, 03/03/2015

Abstract: Fin da piccole ci hanno imbottito la testa di favole, ma non ci vuole molto a rendersi conto che, più che una fiaba, la vita di una donna è un horror! Quando ce ne accorgiamo, però, è troppo tardi: ci troviamo alle prese con un lavoro che magari ci piace ma ci stressa (oppure ci fa schifo e quindi ci stressa ancora di più), dei mocciosi che pretendono da noi l'inverosimile e, palla al piede finale, sposate finché morte non ci separi (tiè). Soprattutto, alla faccia di sessant'anni di femminismo, viviamo ossessionate dalla linea e dallo scorrere del tempo, in preda ai sensi di colpa perché non assomigliamo neanche un po' a lei, a Barbie, l'inarrivabile e biondissima Principessa dalle scarpe rosa shocking, modello di perfezione imposto a generazioni di bambine. Ma, come non si stanca di ripeterci Alessandra Faiella in questo esilarante, dissacrante e anche un po' pungente libro, essere felici non è un optional: dobbiamo riscrivere queste benedette favole. E se per farlo bisogna mandare affan*** qualcuno, pazienza: sono i vaffa che aiutano a crescere.

Giallo banana
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Di Giamberardino, Giovanni - Durante, Costanza

Giallo banana

Neri Pozza, 09/12/2015

Abstract: Ogni mattina Vittorio Maria Canton di Sant'Andrea, quarant'anni e un metro e novanta per centodieci chili, poco prima che Gelasio – o meglio Anatoli, il maggiordomo dallo sguardo siberiano così elegantemente ribattezzato – metta piede nella sua camera da letto, indossa la giacca da camera, finge di sistemarsi una chioma fluente che non ha, monta un rudimentale capestro e, con una smorfia cupa, infila la faccia nel cappio. Ogni mattina Gelasio non si lascia impressionare dal gesto e, con aria indifferente, lascia la colazione ed esce dalla camera, mentre Vittorio Maria si lancia a pancia sotto sul letto.I finti suicidi sono, per il principe di Sant'Andrea, un'innocua esibizione quotidiana, e tuttavia sorgono da un'anima dolorosamente afflitta dalla vita in comune con una vecchia zia malevola che non manca mai di chiamarlo "Vittorio Maria", scandendo con cura il suo secondo nome; da una casa le cui pareti sono decorate dai segni dei quadri mancanti – l'unica fonte di guadagno rimasta all'illustre casato –; dall'amara constatazione che nessuno più l'invita alle feste che contano, nemmeno l'elegantissimo Caio Castaldi Ce stelli che ha fatto recapitare alla zia Magda, anziché a lui, il suo prezioso invito al party Nobili alla ghigliottina. Che fare? Dove trovare conforto? Nell'amata lettura di gialli scadenti stile Omicidio a Bora Bora? Nelle pasticche di Tavor? Nell'inaffidabile compagnia di Gino che si dimentica persino di chiamarlo al suo compleanno?La svolta della vita di Vittorio viene, inaspettatamente, proprio dal party Nobili alla ghigliottina, dove accorre l'intera aristocrazia romana col suo codazzo di stilisti dai lineamenti immobilizzati dal botox, di medium in parrucca settecentesca, di capricciosi cartomanti e onorevoli. Durante la festa, Priscil la Castaldi Cestelli, consorte del conte Caio, ex attrice di commedie sexy ed ex partecipante all'Isola dei famosi, bellissima nel suo costume da Maria Antonietta, viene trovata morta. La versione ufficiale è: suicidio per impiccagione. Che assurdità! Priscilla detta Polly, che non sopportava di avere nemmeno un foulard al collo, suicida per impiccagione? Una tesi così inaccettabile che Vittorio decide di trasformarsi in un implacabile investigatore.Ambientato negli sfarzosi palazzi dell'aristocrazia romana, Giallo banana ci consegna un'irresistibile figura di detective, destinata a restare a lungo nella mente dei lettori."Il primo investigatore a sangue blu della narrativa italiana, decaduto quanto basta da coltivare un insospettato fiuto per il crimine, ma soprattutto una passione smodata per la tv spazzatura. E non sappiamo quale dei due talenti lo renda più esilarante".Diego De Silva