Trovati 652 documenti.
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Milano : Mondadori, 1967
Gli Oscar ; 99
Abstract: Vitangelo Moscarda, chiamato dalla moglie Gengè, partendo dalla scoperta di avere il naso lievemente storto, si avventura in una serie di ricerche speculative che lo porteranno alla rovina. Ma si tratta davvero della rovina? La banalissima constatazione, riguardante laltrettanto banale difetto fisico, gli provoca la consapevolezza di essere visto e giudicato dagli altri in modi molteplici e differenti, di essere visto in centomila prospettive diverse e inconciliabili. Progressivamente, egli è assillato dal bisogno di scoprire unimmagine obiettiva di sé. Nel tentativo di uscire da questa situazione inizia a commettere azioni impreviste, capovolgendo le convinzioni che gli altri si sono fatti sul suo conto, scopre contraddittoriamente di saper essere crudele o generoso, disinteressato o egoista, fino a comunicare la propria pazzia a unamica della moglie che durante un singolare amplesso lo ferisce con un colpo di pistola. Gengè è nei guai fino al collo, ma anche questa è una finzione della società alla quale si oppone. In effetti egli continua le sue ricerche in un ospizio, dove finirà a vivere il resto dei suoi giorni e nel quale scoprirà, amaramente appagato, che luomo è immerso in un continuo flusso durante il quale muore e rivive ogni istante; lunica immagine possibile di sé consiste nelle cose, nella natura, nellaria che riflettono e rendono eterna la parte veramente viva di ogni creatura. Una volta giunto a essere ritenuto pazzo, Vitangelo si dichiara soddisfatto di questa conclusione che non conclude, accetta di rinascere «nuovo e senza ricordi: vivo e intero in ogni cosa fuori», totalmente escluso dalla vita sociale e dalla visione comune degli uomini. Lalienazione di Moscarda consiste nella totale scomposizione dellio, nellimpossibilità di calarsi in un qualunque tipo di ruolo, perché la realtà muta incessantemente e nulla può interromperne il flusso. Si può tranquillamente affermare che in questo romanzo la filosofia pirandelliana trovi totale compimento e si dispieghi al massimo delle sue potenzialità. Il protagonista dellultimo romanzo del narratore siciliano assorbe in sé e supera tutti i personaggi presenti nei romanzi e nelle novelle dello scrittore. Non a caso il testo recupera materiali che erano andati via via accumulandosi nel corso degli anni sulla scrivania dello scrittore. Lopera è considerata un riepilogo di tutta lattività, narrativa e teatrale di Pirandello, qualcosa di compiuto nella forma e incompiuto nella sostanza. Il romanzo «più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita» (così afferma lautore in una lettera autobiografica) mette in scena il personaggio più smontato e più carico di autoconsapevolezza del mondo pirandelliano, fortemente desideroso di tornare alla freschezza dellimpressione immediata. Anche landamento stilistico appare involuto e franto, organizzato in un monologo ricco di interrogazioni ed esclamazioni, proprio per affermare limpossibilità di una conoscenza organica e coerente della persona e del mondo stesso.
Milano : Mondadori, 1969
Gli Oscar ; 204
Abstract: Il protagonista di "Pane e vino" di Ignazio Silone è Pietro Spina, un intellettuale comunista, che, stanco del soggiorno in terra straniera, in cui è stato costretto a emigrare, per motivi politici, ritorna in Italia, spinto dalla nostalgia della patria. Arriva nella Marsica, gravemente malato di tisi e viene riparato in un fienile da un compaesano. Eì curato da un ex compagno di liceo, ma non può fermarsi lì per lo stato di salute e per la vigilanza delle forze dellordine, lanciate alla sua ricerca. Lamico trova per lui un travestimento da prete e un nuovo rifugio in un borgo montano, col pretesto di trascorrervi un periodo di convalescenza e di riposo, come don Paolo Spada. Il viaggio incalesse, durante il quale attraversa attraversa il suo paese natale, si interrompe per un pernottamento nella locanda del Girasole, dove ha la ventura di essere chiamato al capezzale di una giovane donna morente. Lo Spina, raggiunge Pietrasecca e qui comincia la sua nuova vita, una vita difficile anche per il disagio procuratogli dalla veste che indossa. Losteria , dove prende alloggio, è il luogo dosservazione di Pietro, che studia i paesani, al fine di poter introdurre fra loro la propaganda rivoluzionaria. Egli si accorge presto di urtare contro lignoranza, la superstizione e legoismo dei cafoni. Un secondo personaggio è infatti la società contadina immatura, che è rassegnata nella propria miseria e nell'ingiustizia, come una legge fatale che grava sempre sull'esistenza dei cafoni e accoglie l'ideale di Pietro, come un "sogno", bello, ma sempre un sogno. Ci sono poi, i giovani intellettuali, gli studenti, e fra questi Pietro ha meno difficoltà a farsi capire, ma i loro entusiasmi sono superficiali. Due incontri lo confortano: quello con la figlia di un possidente decaduto, che decide di entrare in convento e con un frate umile, che condivide con lui la speranza nella realizzazione del Regno di Dio. Nellintento di riprendere lattività clandestina con esito migliore, Pietro scende a Fossa, dove la società era più varia, ma prima vuole ristabilire un contatto con i compagni di partito, si tratta del Partito Comunista Ialiano, a Roma, senza piegarsi a nessun compromesso che il partito gli chiede.Questo suo dissenso gli procura però lespulsione. Rientra in Abruzzo, senza essere riuscito a trovare a Roma un compaesano, da lui cercato, col quale avrebbe voluto accordarsi per unazione comune fra i Marsicani, Pietro subisce, però, una nuova delusione perchè la propaganda fascista e la povertà della gente congiurarono insieme per disporre le masse ad accogliere con entusiasmo la dichiarazione di guerra allEtiopia. Dalla prostrazione fisica e morale in cui cade, lo risollevano una sua amica, presunta miracolata, lincontro con il suo ex professore di Liceo e con il giovane studente invano cercato a Roma. Allannuncio dellarresto di lui, don Paolo scende a Rocca dei Marsi e lungo la strada viene a sapere che il giovane &egra?e; morto per i maltrattamenti fascisti. In casa del giovane incontra la sua fidanzata e rivede la giovane miracolata, che lo avvisa, che la polizia ha scoperto la sua era identità e lo esorta a fuggire al più presto. Il finto prete si precipita allora subito a Pietrasecca, per distruggere le carte che potevano indiziarlo e si congeda dalla figlia del possidente decaduto, consegnandole un quaderno dipensieri dedicati a lei. La lettura sconvolge la ragazza e la induce a seguire, senza indugio, Pietro in fuga lungo i sentieri della montagna, coperti di neve. Il libro si chiude sulla tragica fine della ragazza, aggredita da un branco di lupi in mezzo alla furia della tormenta. Un elemento importante nel romanzo è l'autobiografismo. Pietro Spina è simile a Silone, il quale di fatto non lascia l'esilio in terra straniera se non alla caduta del fascismo, ma immagina di ritornare nella Marsica per sollevare i cafoni e rovesciare la dittatura. Per lo scrittore è molto importante la religione nella dimensione terrestre e il segno cristiano è incancellabile. La figura del socialista, inoltre, nei suoi contenuti religiosi e messianici non si differenzia molto da quella del sacerdote.
Torino : Einaudi, 1974
Abstract: Corporale è un recupero quasi impressionistico del magma in cui si muove l'uomo che non riesce ad avere rapporti con il mondo, e qui viene fuori la qualità straordinaria di Volponi come scrittore" Alberto Moravia
Menzogna e sortilegio : romanzo / Elsa Morante
Torino : Einaudi, 1948
Gli Struzzi ; 72
Abstract: Scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, la Morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. "O impareggiabile prosapia! Mia madre fu una Santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino Edoardo un ras dei deserti d'oltretomba e mia zia Concetta una profetessa regina. Si fissarono così, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie...". Così assediata da tali "magnifiche" ombre, l'io narrante di Menzogna e sortilegio s'incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una città leggendaria. Christian, fratello minore di Thomas, muore in sanatorio; la sorella Tony passa da un matrimonio all'altro, l'ultimo erede Hanno muore infine di tifo. EDITORIALE
La compagnia dei celestini / Stefano Benni
6. ed.
Milano : Feltrinelli, 1995
Universale Economica Feltrinelli ; 1279
Abstract: Un'oscura e crudele profezia che appare sui muri, scritta da una mano invisibile, incombe sulla ricca e corrotta terra di Gladonia. Anno 1990 e rotti: Memorino, Lucifero a Alì, gli spiriti più ribelli dell'orfanotrofio dei Celestini, fuggono per poter rappresentare Gladonia al Campionato Mondiale di Pallastrada, organizzato dal Grande Bastardo in persona, protettore degli orfani di tutto il mondo. Al loro inseguimento si lanciano Don Biffero, il priore Zopilote dal segreto diabolico, e Don Bracco, il segugio di orfani, nonché il celebre e cinico giornalista Fimicoli con il fedele scudiero-fotogarfo Rosalino. Nella fuga e nell'inseguimento si incontrano, si perdono e si ritrovano personaggi strordinari, i nove pittori pazzi Pelicorti, la bionda e misteriosa Celeste, i magici gemelli campioni da pallastrada, il re dei famburger Barbablù, il meccanico Finezza, il professor Eraclitus, l'Egoarca Mussolardi, l'uomo più ricco e fetente di Gladonia, e le numerose squadre di pallastrada provenienti da tutto il mondo, leoni africani, sciamamni, pivetes e volpette lapponi. Ma dopo l'ultimo scontro tra Celesti e Diavoli la profezia del palazzo.. EDITORIALE
Milano : Mondadori, 1977, rist. 1994
Oscar. Scrittori del Novecento, poi Oscar scrittori moderni
Abstract: Tu , vipera gentile , è un trittico di romanzi brevi : Delitto di stato (da cui è stato tratta una miniserie televisiva anni fa) , Soccorso a Dorotea , e appunto Tu vipera gentile , ispirato al biscione visconteo. Il primo è un racconto gotico dalle tinte fosche , ispirato a una leggenda mantovana , non ricavata da documenti storici , ma credibile nella trama . Nel 1623 slla corte dei Gonzaga si decide di dare giusta sepoltura alla salma di Passerino Bonacolsi , sconfitto predecessore nella signoria della città , che giace da anni in un' urna della cappella di palazzo , la leggenda dice che al possesso di questo cadavere sia legata la fortuna deiGonzaga. Da questa scoperta nascerà una catena di delitti orrendi , ovviamente nòn svelerò il finale. Il secondo , Soccorso a Dorotea , è una storia sensibile e malinconica , tratta da un fatto vero , Dorotea Gonzaga , promessa sposa di Galeazzo Maria Visconti , sospettata di essere affetta dalla gobba , malattia di famiglia ereditata dalla parentela coi Malatesta (ricordate il Gianciotto di Paolo e Francesca?) . Se la ragazza fosse effettivamente affetta dalla gobba nòn lo sappiamo , però sappiamo che morì dal dispiacere di essere abbandonata dall' innamorato , vittima della ragion di stato e di intrighi più grandi di lei. Il terzo è un affresco della storia viscontea dal XIII secolo alla metà del XIV . Usando la sua profonda cultura storica di quel periodo , la Bellonci, attraverso documenti di cronisti , poeti e novellieri , ci dà un quadro storico preciso della storia di un popolo e il dramma dell' instaurarsi di una signoria dispotica . Il libro è bellissimo , scritto divinamente e oltre a interessare e appassionare dà un' immagine realistica del tempo , dei costumi e dei rapporti interpersonali dei potenti dell' epoca , è un po' imparare la Storia divertendosi.
Agosto, moglie mia non ti conosco / Achille Campanile ; introduzione di Enzo Siciliano
5. ed
Milano : BUR, 1988
Biblioteca Universale Rizzoli ; 17
Abstract: Un luogo di villeggiatura sul golfo di Napoli, un gruppo di villeggianti ansioso di divertimenti, una pensioncina dove il cibo non e certo buono. Amori e amorazzi sullo sfondo. Un naufragio. Unintricata vicenda di donne bellissime, dongiovanni inpenitenti, cinture di castita, palombari Una ridda delle piu incresciose avventure fino al casuale scioglimento conclusivo. Un modo ironico di rappresentare lessenza stessa della vita della nostra societa, un vero e proprio antiromanzo raccontato da Campanile con una sapienza satirica incomparabile
La chiave a stella / Primo Levi
Torino : Einaudi, copyr. 1991
Einaudi tascabili. Letteratura ; 57 - Einaudi tascabili ; 57
Abstract: Faussone, detto Tino, il protagonista di questa libro, è un operaio specializzato che si lascia alle spalle la dura esperienza della catena di montaggio alla Lancia e gira per il mondo a montare gru, ponti sospesi, strutture metalliche, impianti petroliferi. Il romanzo racconta la sua vita e il suo lavoro: una sorta di Odissea moderna con protagonista una specie di Ulisse che dall'India alla Russia, dall'Alaska all'Africa offre agli altri la sua voglia di fare e la sua tecnica e che Levi racconta con gusto e ironia, immedesimandosi nel personaggio e nelle sue avventure.
Sorelle Materassi / Aldo Palazzeschi
Milano : Mondadori, 1990
Oscar classici moderni ; 26
Abstract: Protagoniste sono Carolina e Teresa Materassi, due anziane sorelle ricamatrici, simili alle agavi indistruttibili e incapaci di crescere, decrepite e bambine. Nella grigia esistenza delle due zitelle, dedite al lavoro in compagnia della terza sorella Giselda e della serva Niobe - Le due ricamatrici non si movevano mai dal loro arsenale intorno al quale, a rispettosa e rispettiva distanza, si moveva tutto il resto come le stelle intorno al sole - piomba ad un tratto il nipote Remo, rimasto orfano di madre (la defunta quarta sorella Materassi). La giovinezza, la bellezza e la disinvoltura del ragazzo spingono le zie a piegarsi ai suoi comandi, cambiando vita e bruciando in poco tempo i risparmi accumulati in anni di duro lavoro. Abbandonate dal nipote, ridotte alla miseria, le tre donne non cessano tuttavia di adorare Remo, accontentandosi di ricevere qualche cartolina e accettando anche Peggy, modernissima ragazza americana che egli ha sposato.
Verso Paola / Francesca Sanvitale
Torino : Einaudi, copyr. 1991
Nuovi coralli ; 445
Abstract: Verso Paola In viaggio da Bolzano a Paola attraverso l'Italia: è l'esperienza delle proprie radici, della propria società, che può essere riassunto dal panorama visto attraverso i finestrini del treno
Il segreto di Luca / Ignazio Silone
Milano : Mondadori, 1993
Oscar classici moderni - Oscar Guide
Abstract: Storia di Luca, ergastolano innocente, e di Andrea Cipriani che, trascurando i doveri della sua carriera politica, cerca di capire le ragioni della condanna che ha straziato la vita di un uomo. Il racconto sofferto di una ingiustizia sopportata in silenzio.
Letteratura come sistema e come funzione / Guido Guglielmi
3. ed.
Torino : Einaudi, 1967
La ricerca letteraria. Serie critica ; 1
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 369
Abstract: La vicenda del romanzo si svolge in un paese della Sardegna allinizio del XX secolo. Lo sfondo della narrazione è il decadimento tanto della nobiltà sarda quanto quello economico del posto. In primo piano viene descritta la drammatica situazione economica di una famiglia aristocratica di campagna, i Decherchi. La famiglia, in origine ricca, possiede ancora alcuni poderi ma ha diversi debiti. Per sbarcare il lunario, i Decherchi sono costretti a tenere in casa ziu Zua, un lontano parente ricco, vecchio e malato. Quest'ultimo paga alla famiglia un contributo in cambio delle cure di cui ha bisogno. Ziu Zua si lamenta in continuazione di tutti membri della famiglia: le sue proteste prendono di mira soprattutto Annesa, la giovane protagonista del romanzo. È principalmente lei a prendersi cura del malato, che poco a poco diventa insopportabile. Ormai, in famiglia tutti sperano nella morte del vecchio. Nel corso del romanzo si delineano anche i contorni dell'amore tra Annesa e Paulu, uno dei componenti della famiglia Decherchi. Le loro vicende si intrecciano sullo sfondo di una situazione familiare assai complessa.
L' Adalgisa : disegni milanesi / Carlo E. Gadda ; con una nota di Gianfranco Contini
Torino : Einaudi, 1973
Nuovi coralli ; 65
Abstract: Opera di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), pubblicata da Le Monnier nel 1943, apparsa poi insieme a La Madonna dei Filosofi (e Il castello di Udine in un unico volume intitolato I sogni e la folgore nel 1955 da Einaudi, edita nuovamente a sé nel 1963 sempre da Einaudi e nel 1973. Il "disegno" che chiude e dà il titolo al libro si incentra sulla vivida figura di Adalgisa, ex cantante lirica di teatri popolari che è riuscita con ammirevole tenacia a coronare il suo sogno di un rispettabile matrimonio con il solerte ragioniere Carlo Biandronni, entrando a far parte di una foltissima schiera di famiglie della borghesia milanese tra di loro variamente imparentate, sollevando le ire e le critiche delle esponenti più anziane, gelose custodi dei gradi sociali. Raccontando il "romanzo" della sua vita alla cognata Elsa, giovane e bella creatura in cui Adalgisa rivede, con un misto di invidia e di compiacimento, se stessa giovane, la ormai vedova Biandronni traccia un quadro della società milanese del tempo che ha nell'amato Carlo un tipico esponente. L'ardente passione del marito, reduce della guerra di Libia, per tutti i minerali in genere, e per i coleotteri e gli scarabei in particolare, non è che un riflesso di quel positivismo che, come l'autore esemplifica in una lunghissima e fondamentale nota influenzò la società milanese tra il vecchio e il nuovo secolo, in tutti gli aspetti più superficiali.
Candido : ovvero: Un sogno fatto in Sicilia / Leonardo Sciascia
Torino : Einaudi, 1977
Nuovi coralli ; 192
Abstract: Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candide di Voltaire. La forma del conte philosophique, particolarmente congeniale a Sciascia, gli permette di prendere la giusta distanza - e dà un passo leggero, aereo a questo libro, che per altro è forse il più intimo e segreto fra tutti i suoi romanzi. "Le cose sono sempre semplici" mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un "piccolo mostro".
Fosca / Iginio Ugo Tarchetti ; prefazione di Folco Portinari
Torino : Einaudi, 1971
Classici Ricciardi ; 1
Abstract: Fosca è considerata la prova migliore di Tarchetti, uno dei principali esponenti della Scapigliatura milanese, che lavorò a questo romanzo fino alla morte per tifo, avvenuta il 25 marzo 1869. Non riuscì però a completarlo: stese i due capitoli conclusivi, ma la parte mancante, la notte damore di Giorgio e Fosca, venne scritta dallamico Salvatore Farina per permettere la pubblicazione dellopera, che uscì a puntate sul «Pungolo», quello stesso anno. La vicenda, nella finzione narrativa, trae origine da un manoscritto (espediente manzoniano) in cui Giorgio, un giovane ufficiale, racconta in prima persona le passioni amorose, risalenti a cinque anni prima, che hanno profondamente segnato la sua vita. Egli, ritiratosi dalla vita militare a causa di una malattia al cuore, si reca a Milano dove incontra Clara, una donna giovane e bella, sposata, con la quale vive una intensa relazione damore. Dopo appena due mesi di inebriante felicità, Giorgio, risanato nel corpo e nello spirito, viene richiamato in attività e destinato a una monotona cittadina di provincia circondata da una landa desolata. Qui avviene lincontro con Fosca, la cugina del suo colonnello, donna di orribile magrezza, consunta da una non meglio identificata malattia psicofisica. Da questo momento, mentre limmagine di Clara diviene via via più remota, Fosca entra sempre più prepotentemente nella vita e nella mente di Giorgio, fino a contagiarlo con il suo morbo. Il tema dellamore è presente nel romanzo secondo due modelli contrapposti: da una parte quello romantico, con ladulterio che assume il valore di conflitto con le regole sociali, dallaltra, il modello, tipico della Scapigliatura, dellamore visto nei suoi risvolti morbosi, patologici, associato alla malattia e alla morte. È così, infatti, che Tarchetti-Giorgio descrive il rapporto con Fosca: «Più che lanalisi di un affetto, che il racconto di una passione damore, io faccio forse qui la diagnosi di una malattia. Quellamore io non lho sentito, lho subito». Ed è di questo amore che il protagonista vuole scrivere, dellaltro non parlerà «che pel contrasto spaventoso che ha formato col primo»: le parti che fanno capo a Clara, infatti, sono soltanto brevemente evocate, come ricordi sereni ma statici, chiusi, di un tempo felice. Il contrasto fra le due donne, che attiene non solo al loro aspetto fisico, ma altresì alla realtà che le circonda, è messo in evidenza già nel modo in cui ci vengono presentate. Clara, giovane, serena, duna bellezza florida e sana, sembra permeare di sé tutti gli elementi che interagiscono con lei. Il rapporto Giorgio-Clara è raffigurato sulla pagina come una sorta di cammeo, dove tutto è perfetto e in sé compiuto: il tempo è quello della primavera, gli spazi sono quelli aperti di prati in fiore attraversati da limpidi ruscelli, oppure quelli chiusi di una capanna disabitata, il loro tabernacolo, custode della loro intimità. Clara rappresenta la luce e la vita, è colei che con la sua forza e insieme la sua dolcezza risana e rigenera: emblematica è a questo proposito lassimilazione tra la bellezza di lei e quella che doveva aver avuto la madre di Giorgio quandegli nacque. Lentrata in scena di Fosca, invece, è preceduta da un alone di inquietante mistero che induce nel lettore una crescente suspense: ci viene presentata attraverso le parole del cugino, del medico, ma intanto è lì, in absentia, il suo posto a tavola, sempre accanto a quello di Giorgio, contrassegnato da un fiore. Prima ancora di vederla, poi, assistiamo improvvisamente alla parossistica manifestazione della sua terribile malattia: urla acute, strazianti e prolungate echeggiano nella sala e richiamano alla mente di Giorgio, per la prima volta, lidea della morte. Infine Fosca appare, straordinariamente orribile e insieme intensamente attraente: la descrizione del volto, con gli zigomi e le ossa delle tempie spaventosamente sporgenti, rimanda allimmagine di un teschio; il pallore del volto contrasta con i capelli debano, folti e lucentissimi, e con gli occhi grandi, nerissimi e vividi; la sua persona, alta e scheletrica, prodotto del dolore fisico e delle malattie, ha però una grazia e uneleganza sorprendenti. Fosca incarna la malattia, che contagia laltro e ne assorbe le forze vitali, dietro alla quale si cela la morte, evocata attraverso immagini di sapore espressionistico, violentemente contrapposte: lorrore che quel corpo già incadaverito suscita nel protagonista mentre lo avvinghia come se volesse trascinarlo con sé nella tomba, e il fascino che, nelle scene notturne, promana da quel volto come trasfigurato. Ciò che rende Fosca attuale per il lettore moderno è, in ultima analisi, linquietudine che lattraversa, il dubbio, le dicotomie fra le opposte realtà della vita e dellio, espresse non solo nello sdoppiamento Clara-Fosca, ma anche nella duplicità che caratterizza Fosca in se stessa: loscillazione continua fra logica e desiderio, razionale e irrazionale, luce e ombra.
2. ed.
Milano : Bompiani, 1983
Tascabili Bompiani. Narrativa ; 179
Abstract: Prima e più compiuta tappa della trilogia delle "Memorie del mondo sommerso", questo romanzo segna il passaggio di Alvaro da scrittore "regionale" a scrittore di ben più ampia rilevanza. Nella vicenda di Rinaldo Diacono, ragazzo calabrese espulso dal collegio per aver scritto deliranti storie d'amore a una giovanissima e ripreso in famiglia a condizione di tener nascosta l'infamante interruzione degli studi, Alvaro mette in luce il falso moralismo, la mistificazione, il culto dell'apparenza di certa società meridionale.
La Resistenza armata nella narrativa italiana / Giovanni Falaschi
2. ed.
Torino : Einaudi, 1976
Piccola biblioteca Einaudi ; 262 - Piccola biblioteca Einaudi ; 262
Abstract: Il primo, in ordine di tempo, è Uomini e no (1945) di Elio Vittorini che ha come protagonista non semplicemente il partigiano Enne 2, ma l'Uomo nel suo significato più ampio e profondo; poi Il sentiero dei nidi di ragno (1947) di Italo Calvino che racconta la storia di Pin, un bambino cresciuto troppo in fretta; quindi La casa in collina (1948) di Cesare Pavese, che descrive la disillusione e il disimpegno confuso, sofferto e forse vigliacco del professor Corrado. L'Agnese va a morire (1949) de Renata Viganò ha per oggetto l'impegno istintivo, irrazionale ma totale di una donna,una vecchia contadina, l'Agnese; La ragazza di Bube (1960) di Carlo Cassola propone un'altra figura femminile, Mara, una ragazzina che vive sulla propria pelle i problemi dei partigiani legati al difficile reinserimento in società alla fine della guerra; infine Il partigiano Johnny (1968) di Beppe Fenoglio, è un'opera incompiuta e pubblicata postuma, ma viva e vibrante nel particolare linguaggio del protagonista, un partigiano, Johnny. Sullo sfondo di ciascuno di questi romanzi c'è un ambiente diverso, il luogo dove ogni autore ha vissuto, a suo modo, la Resistenza: le vie di Milano per Vittorini, i carrugi liguri per Calvino, le valli comacchiesi per Viganò, le Langhe piemontesi per Pavese e per Fenoglio, il paesaggio toscano della Val d'Elsa per Cassola. accostando queste ambientazioni si compone un mosaico che rappresenta chiaramente la Resistenza quale fenomeno diffuso, pur con connotazioni diverse, lungo tutta la penisola. A fare da collante fra queste prove narrative c'è, oltre alla storia, un comune modo di sentire e di intendere la letteratura, che va sotto il nome di neorealismo. L'esempio da seguire è, dicevo, quello del neorealismo anzi del neo-espressionismo, non una scuola, ma un insieme di voci - spiega Calvino - in gran parte periferiche, una molteplice scoperta delle diverse Italie, anche - o specialmente - delle Italie fino allora più inedite per la letteratura. 1. Lingua e letteratura nella stampa partigiana. 2. La memorialistica. 3. Il racconto (e il romanzo). 4. "Uomini e no". 5. Italo Calvino. 6. Beppe Fenoglio. 7. Appendice: Sulla storia che Fenoglio ha dedicato a Johnny.
Il circolo della vela / Cesare Mazzonis
Torino : Einaudi, copyr. 1975
I coralli ; 309
Il meridionale di Vigevano / Lucio Mastronardi
Torino : Einaudi, copyr. 1964
I coralli ; 194
Abstract: ltimo romanzo della trilogia vigentina, Lucio Mastronardi terminò la prima stesura de Il meridionale di Vigevano nel 1963, anno nel quale "il maestro di Vigevano" venne trasferito ad Abbiategrasso, dove fu assegnato a mansioni di segreteria, dopo essere dispensato dallinsegnamento.