Trovati 25 documenti.
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Il contesto : una parodia / Leonardo Sciascia
Torino : Einaudi, copyr. 1971,copyr. 1990
Einaudi tascabili ; 14
Abstract: Se di Orwell non si può di certo dire che non riuscisse a vedere oltre lattualità, ma che fosse in grado di preconizzare il futuro, la stessa cosa vale per Leonardo Sciascia, perché in fin dei conti la strategia della tensione, tutta arroccata in lotte di potere, che tanto ha insanguinato lItalia e che ora in altra forma sembra avere messo radici assai profonde, in un certo senso era stata prevista dal grande scrittore siciliano. Forse sperava solo che fosse unintuizione fantastica, tanto da pensare di scrivere un libro al riguardo, quel Contesto che poi si rivelerà drammaticamente anticipatore di un problema da cui ancora non riusciamo a venire a capo. Come precisa Sciascia nella nota finale, partendo da un fatto di cronaca gli venne lidea di scrivergli attorno un romanzo, puramente di fantasia, ma si lasciò prendere la mano dalla vicenda di uno condannato ingiustamente che si mette ad ammazzare giudici e del poliziotto che gli dà la caccia e che a poco a poco diventa il suo alter ego; così, nonostante il paese dove accadono i fatti sia del tutto immaginario, un paese dove i principi, proclamati, vengono quotidianamente irrisi, dove le ideologie in politica servono solo a distinguere i contendenti che il potere si assegna, dove lunica cosa che conta è il potere per il potere, questo paese piano piano assume una straordinaria rassomiglianza con litalico stivale. E allora la mano comincia a correre per conto suo, trova una strada ben definita che nella vicenda di fantasia ha tutte le basi di una realtà oggettiva, così che, come dice Sciascia, questa storia che cominciò a scrivere per divertimento, la finì che non si divertiva più. Romanzo scritto in uno stile particolarmente colto, dove citazioni e rimandi a filosofi sono piuttosto frequenti, tuttavia in mezzo ai morti ammazzati, dove una volta tanto la mafia non corrisponde solo alla Sicilia, ma allassociazione di politici e di istituzioni che, sulla pelle dei cittadini, conducono la loro lotta di potere, quello che conta e che offre una dimensione di grande pregio al libro è il significato del contesto. E infatti questo la connivenza che lega gli uomini del potere, potere che diventa il vero protagonista del romanzo e che per effetto di legami e di interessi che si intrecciano fra la politica e le istituzioni, dove tutto si afferma e tutto si nega, in cui è labile il confine fra governanti e opposizione, diventa la mafia. Il romanzo è straordinario, di altissima qualità, e quindi è sicuramente meritevole di essere letto. In un paese non nominato eppure a noi tutti familiare, una successione di assassinii e funerali ufficiali scandisce la vita pubblica. Con assoluta chiarezza, ma su un fondo tenebroso, si disegna in questa storia la fisionomia di un anonimo protagonista, quel potere che, nelle parole di Sciascia, "sempre più digrada nella impenetrabile forma di una concatenazione che approssimativamente possiamo dire mafiosa".
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 369
Abstract: La vicenda del romanzo si svolge in un paese della Sardegna allinizio del XX secolo. Lo sfondo della narrazione è il decadimento tanto della nobiltà sarda quanto quello economico del posto. In primo piano viene descritta la drammatica situazione economica di una famiglia aristocratica di campagna, i Decherchi. La famiglia, in origine ricca, possiede ancora alcuni poderi ma ha diversi debiti. Per sbarcare il lunario, i Decherchi sono costretti a tenere in casa ziu Zua, un lontano parente ricco, vecchio e malato. Quest'ultimo paga alla famiglia un contributo in cambio delle cure di cui ha bisogno. Ziu Zua si lamenta in continuazione di tutti membri della famiglia: le sue proteste prendono di mira soprattutto Annesa, la giovane protagonista del romanzo. È principalmente lei a prendersi cura del malato, che poco a poco diventa insopportabile. Ormai, in famiglia tutti sperano nella morte del vecchio. Nel corso del romanzo si delineano anche i contorni dell'amore tra Annesa e Paulu, uno dei componenti della famiglia Decherchi. Le loro vicende si intrecciano sullo sfondo di una situazione familiare assai complessa.
Fosca / Iginio Ugo Tarchetti ; prefazione di Folco Portinari
Torino : Einaudi, 1971
Classici Ricciardi ; 1
Abstract: Fosca è considerata la prova migliore di Tarchetti, uno dei principali esponenti della Scapigliatura milanese, che lavorò a questo romanzo fino alla morte per tifo, avvenuta il 25 marzo 1869. Non riuscì però a completarlo: stese i due capitoli conclusivi, ma la parte mancante, la notte damore di Giorgio e Fosca, venne scritta dallamico Salvatore Farina per permettere la pubblicazione dellopera, che uscì a puntate sul «Pungolo», quello stesso anno. La vicenda, nella finzione narrativa, trae origine da un manoscritto (espediente manzoniano) in cui Giorgio, un giovane ufficiale, racconta in prima persona le passioni amorose, risalenti a cinque anni prima, che hanno profondamente segnato la sua vita. Egli, ritiratosi dalla vita militare a causa di una malattia al cuore, si reca a Milano dove incontra Clara, una donna giovane e bella, sposata, con la quale vive una intensa relazione damore. Dopo appena due mesi di inebriante felicità, Giorgio, risanato nel corpo e nello spirito, viene richiamato in attività e destinato a una monotona cittadina di provincia circondata da una landa desolata. Qui avviene lincontro con Fosca, la cugina del suo colonnello, donna di orribile magrezza, consunta da una non meglio identificata malattia psicofisica. Da questo momento, mentre limmagine di Clara diviene via via più remota, Fosca entra sempre più prepotentemente nella vita e nella mente di Giorgio, fino a contagiarlo con il suo morbo. Il tema dellamore è presente nel romanzo secondo due modelli contrapposti: da una parte quello romantico, con ladulterio che assume il valore di conflitto con le regole sociali, dallaltra, il modello, tipico della Scapigliatura, dellamore visto nei suoi risvolti morbosi, patologici, associato alla malattia e alla morte. È così, infatti, che Tarchetti-Giorgio descrive il rapporto con Fosca: «Più che lanalisi di un affetto, che il racconto di una passione damore, io faccio forse qui la diagnosi di una malattia. Quellamore io non lho sentito, lho subito». Ed è di questo amore che il protagonista vuole scrivere, dellaltro non parlerà «che pel contrasto spaventoso che ha formato col primo»: le parti che fanno capo a Clara, infatti, sono soltanto brevemente evocate, come ricordi sereni ma statici, chiusi, di un tempo felice. Il contrasto fra le due donne, che attiene non solo al loro aspetto fisico, ma altresì alla realtà che le circonda, è messo in evidenza già nel modo in cui ci vengono presentate. Clara, giovane, serena, duna bellezza florida e sana, sembra permeare di sé tutti gli elementi che interagiscono con lei. Il rapporto Giorgio-Clara è raffigurato sulla pagina come una sorta di cammeo, dove tutto è perfetto e in sé compiuto: il tempo è quello della primavera, gli spazi sono quelli aperti di prati in fiore attraversati da limpidi ruscelli, oppure quelli chiusi di una capanna disabitata, il loro tabernacolo, custode della loro intimità. Clara rappresenta la luce e la vita, è colei che con la sua forza e insieme la sua dolcezza risana e rigenera: emblematica è a questo proposito lassimilazione tra la bellezza di lei e quella che doveva aver avuto la madre di Giorgio quandegli nacque. Lentrata in scena di Fosca, invece, è preceduta da un alone di inquietante mistero che induce nel lettore una crescente suspense: ci viene presentata attraverso le parole del cugino, del medico, ma intanto è lì, in absentia, il suo posto a tavola, sempre accanto a quello di Giorgio, contrassegnato da un fiore. Prima ancora di vederla, poi, assistiamo improvvisamente alla parossistica manifestazione della sua terribile malattia: urla acute, strazianti e prolungate echeggiano nella sala e richiamano alla mente di Giorgio, per la prima volta, lidea della morte. Infine Fosca appare, straordinariamente orribile e insieme intensamente attraente: la descrizione del volto, con gli zigomi e le ossa delle tempie spaventosamente sporgenti, rimanda allimmagine di un teschio; il pallore del volto contrasta con i capelli debano, folti e lucentissimi, e con gli occhi grandi, nerissimi e vividi; la sua persona, alta e scheletrica, prodotto del dolore fisico e delle malattie, ha però una grazia e uneleganza sorprendenti. Fosca incarna la malattia, che contagia laltro e ne assorbe le forze vitali, dietro alla quale si cela la morte, evocata attraverso immagini di sapore espressionistico, violentemente contrapposte: lorrore che quel corpo già incadaverito suscita nel protagonista mentre lo avvinghia come se volesse trascinarlo con sé nella tomba, e il fascino che, nelle scene notturne, promana da quel volto come trasfigurato. Ciò che rende Fosca attuale per il lettore moderno è, in ultima analisi, linquietudine che lattraversa, il dubbio, le dicotomie fra le opposte realtà della vita e dellio, espresse non solo nello sdoppiamento Clara-Fosca, ma anche nella duplicità che caratterizza Fosca in se stessa: loscillazione continua fra logica e desiderio, razionale e irrazionale, luce e ombra.
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 22
Abstract: .L'oggetto di Malombra è il male: l'attrazione che esso esercita, l'istinto di morte, il "cupio dissolvi", il gorgo, l'abisso in cui la coscienza si annulla, la fatalità, il destino inteso cattolicamente come negazione o insufficienza della grazia. È il problema del male; ma un problema che non ha soluzione: alla maniera stessa che "I Malavoglia" sono il problema del dolore." (dall'introduzione di Luigi Baldacci)
Il disprezzo / Moravia Alberto ; intr. di Pampaloni G.
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 331
Abstract: Protagonista è uno scrittore di sceneggiature i cui rapporti con la moglie si illuminano e si complicano a contatto con il mondo della produzione cinematografica, della carriera e del successo. Questo libro muove da un dato positivo, un caso di fedeltà matrimoniale, per chiarirne tutta la natura di illusione, di reale sconfitta e profonda, moderna contraddizione. "...E' nel 'disprezzo' che la problematica centrale di Moravia trova la sua summa più precisa e complessa, quasi una unitaria enciclopedia della sua varia tematica." (Edoardo Sanguineti)
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 996
Fa parte di: Pratolini, Vasco. Cronache di poveri amanti / Vasco Pratolini ; introduzione di Ruggero Jacobbi
Abstract: Siamo negli anni in cui, allindomani del delitto Matteotti, imperversa la repressione fascista. Arriva così in via del Corno la Notte dellApocalisse, quando Maciste, gigante buono, comunista per scelta dicuore, trova la morte per mano dei fascisti, dopo una corsa disperata nel deserto della città per salvare da un'imboscata alcuni esponenti dell'apparato clandestino. È questo l'evento drammatico che imprime una svolta profonda alla vita della strada, al destino dei vari personaggi: alle consuete gelosie, rivalità, ripicche, si assommano adesso la paura, la diffidenza reciproca, il palese o segreto ricatto; e poiché sono i giovani, soprattutto, ad uscirne cambiati, nel "sentimento" che hanno di sé e di ciò che li attende, nascono fra loro amori nuovi, o se ne rompono di antichi. E ad un certo punto nessuno, giovane o vecchio che sia, riuscirà a mantenersi davvero neutrale: alcuni proseguiranno l'opera di Maciste, pagandone variamente lo scotto, altri siscriveranno al fascio, altri ancora, i più, opteranno per unostinata, muta protesta, l'unica forse che i tempi permettono.
Milano : Mondadori, 1971
Gli Oscar ; 995
Fa parte di: Pratolini, Vasco. Cronache di poveri amanti / Vasco Pratolini ; introduzione di Ruggero Jacobbi
Abstract: Siamo negli anni in cui, allindomani del delitto Matteotti, imperversa la repressione fascista. Arriva così in via del Corno la Notte dellApocalisse, quando Maciste, gigante buono, comunista per scelta dicuore, trova la morte per mano dei fascisti, dopo una corsa disperata nel deserto della città per salvare da un'imboscata alcuni esponenti dell'apparato clandestino. È questo l'evento drammatico che imprime una svolta profonda alla vita della strada, al destino dei vari personaggi: alle consuete gelosie, rivalità, ripicche, si assommano adesso la paura, la diffidenza reciproca, il palese o segreto ricatto; e poiché sono i giovani, soprattutto, ad uscirne cambiati, nel "sentimento" che hanno di sé e di ciò che li attende, nascono fra loro amori nuovi, o se ne rompono di antichi. E ad un certo punto nessuno, giovane o vecchio che sia, riuscirà a mantenersi davvero neutrale: alcuni proseguiranno l'opera di Maciste, pagandone variamente lo scotto, altri siscriveranno al fascio, altri ancora, i più, opteranno per unostinata, muta protesta, l'unica forse che i tempi permettono.
Il contesto : Una parodia / Leonardo Sciascia
Torino : Einaudi, copyr. 1971
I coralli ; 275
Abstract: Se di Orwell non si può di certo dire che non riuscisse a vedere oltre lattualità, ma che fosse in grado di preconizzare il futuro, la stessa cosa vale per Leonardo Sciascia, perché in fin dei conti la strategia della tensione, tutta arroccata in lotte di potere, che tanto ha insanguinato lItalia e che ora in altra forma sembra avere messo radici assai profonde, in un certo senso era stata prevista dal grande scrittore siciliano. Forse sperava solo che fosse unintuizione fantastica, tanto da pensare di scrivere un libro al riguardo, quel Contesto che poi si rivelerà drammaticamente anticipatore di un problema da cui ancora non riusciamo a venire a capo. Come precisa Sciascia nella nota finale, partendo da un fatto di cronaca gli venne lidea di scrivergli attorno un romanzo, puramente di fantasia, ma si lasciò prendere la mano dalla vicenda di uno condannato ingiustamente che si mette ad ammazzare giudici e del poliziotto che gli dà la caccia e che a poco a poco diventa il suo alter ego; così, nonostante il paese dove accadono i fatti sia del tutto immaginario, un paese dove i principi, proclamati, vengono quotidianamente irrisi, dove le ideologie in politica servono solo a distinguere i contendenti che il potere si assegna, dove lunica cosa che conta è il potere per il potere, questo paese piano piano assume una straordinaria rassomiglianza con litalico stivale. E allora la mano comincia a correre per conto suo, trova una strada ben definita che nella vicenda di fantasia ha tutte le basi di una realtà oggettiva, così che, come dice Sciascia, questa storia che cominciò a scrivere per divertimento, la finì che non si divertiva più. Romanzo scritto in uno stile particolarmente colto, dove citazioni e rimandi a filosofi sono piuttosto frequenti, tuttavia in mezzo ai morti ammazzati, dove una volta tanto la mafia non corrisponde solo alla Sicilia, ma allassociazione di politici e di istituzioni che, sulla pelle dei cittadini, conducono la loro lotta di potere, quello che conta e che offre una dimensione di grande pregio al libro è il significato del contesto. E infatti questo la connivenza che lega gli uomini del potere, potere che diventa il vero protagonista del romanzo e che per effetto di legami e di interessi che si intrecciano fra la politica e le istituzioni, dove tutto si afferma e tutto si nega, in cui è labile il confine fra governanti e opposizione, diventa la mafia. Il romanzo è straordinario, di altissima qualità, e quindi è sicuramente meritevole di essere letto.
I Buddenbrook / Mann Thomas ; trad. di Rho A.
Milano : Feltrinelli, 1971
Papa' Goriot / Balzac Honore' de ; a cura di Juvalta M.
Torino : UTET, 1971
La morte nell'anima / Sartre Jean-Paul ; trad. di Monicelli G., intr. di Caruso P.
Milano : Mondadori, 1971
Terra tragica / Caldwell Erskine ; trad. di Darca J.
Milano : Mondadori, 1971
E le stelle stanno a guardare / Cronin Archibald J. ; trad. di Coardi C.
Milano : Bompiani, 1971
La storia straordinaria del soldato Conkin / Vojnovic Vladimir ; trad. di Zveteremich P.
Milano : Garzanti, 1971
Viaggio con Kevin / Wojciechowska Maia ; trad. di Oddera B.
Milano : Mondadori, 1971
Il barone rampante / Calvino Italo
Torino : Einaudi, 1971
Torino : Einaudi, 1971
I millenni. L'officina dei classici
Torino : Einaudi, 1971
I millenni. L'officina dei classici
Il contesto / Sciascia Leonardo
Torino : Einaudi, 1971
Orfeo in paradiso / Santucci Luigi
Milano : Mondadori, 1971